Oltre alle gesta dei campioni come Cristiano Ronaldo, Dries Mertens, Kalidou Koulibaly e Mauro Icardi, però, questo campionato passerà alla storia anche per il successo ottenuto dalle divise da calcio indossate lungo tutto il campionato. Realizziamo capi di abbigliamento con materiali riciclati per almeno il 50%, utilizzando poliestere di qualità ricavato da vecchie bottiglie di plastica, moquette e reti da pesca destinate alle discariche. 1: Adeguare la tattica e la tecnica individuale/collettiva alle variazioni dell’ambiente, cercando di ottenere la miglior prestazione. La chiesa di Sant’Eufemia fu eretta nel IX-X secolo durante la dominazione bizantina del Salento. I frantoi ipogei costituiscono una monumentale testimonianza di architettura industriale e della vita sociale ed economica del Salento tra XV e XIX secolo. Riqualificati negli ultimi anni, alcuni dei numerosi frantoi ipogei posti al di sotto delle stradine del centro storico, sono stati resi fruibili al pubblico. Se negli anni ’60 la nazionale aveva disputato solo 19 partite, ne giocò 12 nel solo 1973. Nel 1973 sull’isola di Terranova, in vista di una partita di qualificazione al campionato del mondo 1974, la squadra si trovò in un hotel sovraffollato dove dormivano cinque giocatori in una sola stanza. Ogni maglia è creata con tessuto Mundial, noto per la sua morbidezza, leggerezza e traspirabilità, garantendo comfort e prestazioni eccezionali in campo e nel tempo libero.
Omaggio all’Oktoberfest da parte del Bayern Monaco, che utilizzerà una divisa speciale: la maglia combina una base grigia con loghi bianchi, mentre la tuta presenta come protagonista il verde scuro. La prima divisa della nazionale di calcio dell’Italia, ovvero quella «casalinga», è tradizionalmente composta da una maglia azzurra, da pantaloncini bianchi e da calzettoni azzurri. Tra i principali: la minore spesa dello scavo nel banco roccioso rispetto alla costruzione in alzato; la temperatura dell’ambiente sempre tiepida onde evitare la solidificazione dell’olio; la facilità dello scarico della materia prima in apposite aperture in superficie. Scoperta nel XVI secolo, fu trasformata in chiesa alla fine del Cinquecento. Fu costruito nel XVI secolo e diviso successivamente nelle proprietà di Panese-Carbone. L’edificio sacro fu rinnovato nel Settecento secondo il gusto barocco dell’epoca. Del gusto violento e beffardo che avevo condiviso con Gallo per la dura umanità delle barriere, dell’inutile rabbia con cui m’ero cacciato nel salotto di Anna Maria, non mi restava che vergogna e segreto rossore.
La squadra ha consolidato la sua reputazione come una delle migliori in Italia e ha guadagnato il soprannome di «Vecchia Signora», un termine affettuoso che sottolinea la sua storia e la sua importanza nel panorama calcistico. Seguiranno quattro anni di gavetta tra i cadetti, e in una di queste stagioni la squadra sarà guidata, sotto la presidenza di Giorgio Taddei, da Luis Vinicio che iniziava allora la sua carriera di allenatore, prima della storica ascesa alla massima serie, ottenuta con la netta vittoria sul Novara (3-1) il 18 giugno 1972, che spalanca ai rossoverdi le porte della Serie A, storico traguardo mai raggiunto fino ad allora da nessuna squadra dell’Umbria. L’edificio attuale è il risultato di una serie di rimaneggiamenti intercorsi tra XV e XVIII secolo. Nella prima metà del XV secolo la città venne conquistata e distrutta, nell’ambito delle numerose e sanguinose battaglie per la conquista del Regno di Napoli.
Promosso sul campo nelle competenze del Direttorio Divisioni Superiori, ma la FIGC riforma il campionato di Prima Divisione vanificando di fatto l’ascesa. Alla sua prima stagione in terza serie, nel 2011-2012, la squadra riesce a evitare i play-out all’ultima giornata, chiudendo il torneo al tredicesimo posto. Interamente restaurata nel Cinquecento e convertita al rito latino, la chiesa conserva una lapide nella quale si fa riferimento alla sua antica origine. Dal coro si accede a una cripta sotterranea di origine basiliana sorretta da 36 colonnine su quattro linee e contenente tracce di affreschi bizantini. Nel 1900 i proprietari del Palazzo hanno disposto la costruzione del portico acquistando lo spazio necessario dal Comune, il quale ha permesso il lascito demaniale riservando ad uso pubblico il loggiato sottostante che è divenuto un abitudinario luogo di ritrovo. Nel 1587 subì radicali trasformazioni: il tetto a doppia capriata fu sostituito con l’attuale volta a crociera in conci di pietra calcarenitica (tufo), come si evince dalla chiave di volta che reca inciso, oltre la data, anche lo stemma di Specchia.